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Il calore abbatte la legionella

Chi lavora nelle strutture sanitarie e socio sanitarie ne ha esperienza quotidiana. Il batterio della legionella è un ospite indesiderato dei nostri impianti che vive e prolifera tra i 20 e i 45 gradi.

Sono ricerca, produzione made in Italy di nuove strumentazioni a cui oggi guardiamo per abbattere la legionella, che periodicamente fa parlare di sé anche balzando all’onore delle cronache in contesti sanitari, socio sanitari così come alberghieri.

Non da ora il Ministero della Sanità, la Conferenza Stato Regione e la ricerca hanno riconosciuto l’efficacia del trattamento termico dell’acqua calda sanitaria nelle reti idriche di ospedali e RSA. La legionella, o Malattia del Legionario, in gergo tecnico definita anche legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila.

Negli impianti dove l’acqua è costantemente mantenuta a temperature comprese tra 50 e 55 gradi, viene inibita la proliferazione del batterio. A temperature più elevate si ottiene un effetto sanificante in proporzione ai tempi di esposizione. Si tratta insomma di un modello di intervento flessibile e mirato che può evitare l’uso di agenti chimici e le relative conseguenze, adattandosi alle esigenze di ogni tipo di impianto in modo naturale.

L’ innovazione in questi contesti fa passi da gigante. Il sistema sviluppato con gli scambiatori di calore, che conducono l’acqua alla giusta temperatura, dialoga con una centralina elettronica per la corretta gestione della temperatura dell’acqua in uscita in arrivo all’impianto di distribuzione. Alzando la temperatura in uscita per il tempo necessario è possibile uccidere il batterio.

C’è una sola azienda, produttore Made in Italy al 100%, che ha messo a punto un sistema antilegionella impiegando il calore, già registrato sul Portale del Ministero della Sanità come dispositivo medico (classe 1) con il bollino per la prevenzione delle malattie infettive. E su questo cercheremo di accendere presto una luce per presentare le soluzioni che abbiamo sviluppato.